REGGIO EMILIA - Studenti indysciplinati senza problemi di condotta, note sul registro o interrogazioni di ritorsione. Tutto grazie a quella "y" che probabilmente farà storcere il naso agli insegnanti di italiano: "Percorsi Indysciplinati" è infatti il nome del progetto Uisp nato per contrastare, con laboratori di sport di strada, sedentarietà e abbandono sportivo dei più giovani direttamente nelle scuole. Reggio Emilia - con i tre istituti scolastici Filippo Re, Zanelli e Ipsia Lombardini - è una delle dieci città che aderiscono all'iniziativa. "Assieme al provveditorato e all'assessorato alla scuola - spiega Mauro Rozzi, presidente della Uisp Emilia-Romagna - sono state individuate cinque classi miste di scuole professionali in qualche modo 'impegnative', in cui momenti di aggregazione come questi possono aiutare i ragazzi in un sano percorso di crescita".Chi ieri mattina fosse entrato nella palestra dell'Ipsia reggiano avrebbe assistito ad una lezione di educazione fisica diversa dal solito. Dopo il riscaldamento niente partitella di pallavolo, calcetto o basket ma laboratori di skate, giocoleria, hip hop e parkour. A seguire i ragazzi, insegnando loro il modo corretto di saltare un ostacolo urbano o di restare in equilibrio sulla tavola, i tecnici educatori Uisp Enrico Ragazzi, Greta Fratti e Chiara Ticini. "Finalmente - afferma Rozzi - mettiamo in rete con gli studenti le esperienze destrutturate che da tempo portiamo avanti nella nostra associazione. Entriamo nelle scuole, infatti, con una professionalità acquisita negli anni attraverso i molti corsi di formazione per in nostri operatori. Per il futuro saremmo felici di poter proseguire i laboratori avviati all'interno delle classi anche al di fuori dell'orario scolastico".
Uscire dalle mura degli istituiti e creare spazi di aggregazione per i ragazzi è infatti uno degli obiettivi primari del progetto. "Con quest'iniziativa - dichiara Daniela Rossi, responsabile Uisp delle politiche su stili di vita e salute - vorremmo anche spingere le amministrazioni a ragionare su un ridisegno urbanistico delle città per la riqualificazione di spazi da dare in gestione a ragazzi per attività permanenti. Le scuole devono essere un punto di partenza per creare gruppi, 'crew' di giovani in grado di partecipare e organizzare manifestazioni e contest delle varie discipline apprese nei laboratori".